Nel 1999 vedeva la luce la prima edizione dell’Atlante della biodiversità, definito come “l’ambizioso progetto di conoscere finalmente a fondo il mondo vivente del Parco Ticino”; questa pubblicazione nasceva sulla spinta a livello globale a favore della conservazione della biodiversità. Le Nazioni Unite, prima con l’Agenda 21, o Agenda di Rio, del 1992 e più recentemente con l’Agenda 2030 sullo Sviluppo sostenibile, hanno fortemente richiamato l’attenzione dei governi sull’importanza di garantire la conservazione della biodiversità, ossia di impedire le estinzioni e di assicurare il funzionamento degli ecosistemi.
Ma come si può agire se non si hanno le informazioni di base sulle specie presenti nei territori, specialmente nelle aree protette? Il compito è difficile, anche solo la “semplice” elencazione delle specie presenti è un’impresa complessa e impegnativa, come si è dimostrata la realizzazione dell’Atlante della Biodiversità del Parco del Ticino.
Già nel primo volume si rimarcava che non si sarebbe certo esaurita con quella pubblicazione la volontà del Parco di stimolare studiosi, ricercatori, studenti e appassionati all’approfondimento di questo lavoro, arricchendolo via via di ulteriori scoperte, dando così vita alla composizione dell’affresco della completa conoscenza del mondo vivente della Valle del Ticino. Nel 2002 furono pubblicate due monografie che arricchirono ulteriormente questo patrimonio di conoscenze.
Da allora sono passati vent’anni anni e il lavoro di approfondimento sul campo ha continuato a svolgersi grazie al prezioso contributo di specialisti e studiosi che hanno portato avanti la loro opera, non solo con il sostegno del Parco e di altre prestigiose istituzioni, ma anche grazie alla determinazione di tanti appassionati che hanno dato alle stampe, o messo a disposizione, i loro lavori.
Si è cercato quindi di sistematizzare quanto raccolto in tanti sforzi sul campo, aggiornando gli elenchi con i dati emersi dopo il 2002, per dare conto del grande patrimonio che il Parco ospita e tutela.
E non può non stupire, che in un territorio di pianura collocato in una delle aree più antropizzate del mondo, sia sopravvissuto nei secoli un “nastro verde-azzurro” che oggi ospita una sorprendente varietà di organismi, ben 6.822 specie, che rappresentano anche un forte stimolo a proseguire nelle azioni di conservazione intraprese dal Parco in ormai cinquant’anni di vita. Con la consapevolezza che la tutela di questo territorio straordinario non può prescindere dalla messa a disposizione di questo bagaglio di conoscenza e che ciò può avvenire anche attraverso la realizzazione di questo portale, che potrà raggiungere un vasto pubblico e rappresentare un patrimonio diffuso per esperti, appassionati e curiosi, che a loro volta potranno aiutarci ad aggiungere altri frammenti a questo mosaico dal valore inestimabile.